(detto anche
Aenesidemus-Schulze). Filosofo tedesco. Studente prima e libero docente
poi a Wittemberg, insegnò a Helmstädt (1788-1810) e a Gottinga (dal
1810), ove ebbe come allievo A. Schopenhauer. La sua fama è legata
all'opera del 1792
Enesidemo (da cui gli derivò lo pseudonimo di
Aenesidemus-S.), in cui
S. sottopone a una serrata critica le
filosofie di I. Kant e di K.L. Reinhold sulla questione delle
forme a
priori, mostrando che in entrambi gli autori le obiezioni scettiche di D.
Hume restano non superate. Nei confronti di tale critica J.G. Fichte stesso si
dichiarò debitore, avendo essa contribuito a una svolta decisiva per il
suo pensiero. Tra le altre opere di
S. si ricordano:
Lineamenti delle
scienze filosofiche (2 volumi, 1788-90);
Critica della filosofia
teoretica (2 volumi, 1801);
Compendio di scienze filosoflche
(1814);
Antropologia psichica (1816);
Sulla conoscenza umana
(1832) (Helldrungen, Turingia 1761 - Gottinga 1833).